Non ci mancava ma ognuno ha le sue croci e noi italiani dovremo sopportarlo, a quanto pare, ancora per molto.
Silvio Berlusconi torna e litiga con i conduttori dei programmi televisivi in cui è ospite (auto-invitato), non considerando che non tutti sono come Carmelita Barbara D’Urso a Domenica Live, che lo osanna manco fosse un santo in via di beatificazione. Non rendendosi conto che più di miracoli, con l’ex premier si parla di vere e proprie apocalissi. Non sarà un caso se con il suo ritorno, lo spread è aumentato. No? E se anche Massimo Giletti all’Arena, nella discussione con Silvio, appare intelligente o quanto meno un essere pensante, c’è da riflettere.
Silvio Berlusconi così le racconta a noi. O, piuttosto, se le racconta, affiancato dalla nuova fidanzata ufficiale Francesca Pascale che litiga a distanza con la presunta girlfriend ex miss Montenegro, Katarina Knezevic. Non è così cambiato poi tanto rispetto al passato, considerato poi che l’ex presidente del Consiglio, ancora, vede i comunisti un po’ ovunque (aggiungerei che è l’unico che li nota). Ma questa volta sarebbero però marxisti al femminile. «Non sono 100 mila euro al giorno, sono 200 mila al giorno», ha dichiarato Silvio a Otto Mezzo parlando degli alimenti all’ex moglie Veronica Lario, non prima di aver attaccato la professionalità di Lilli Gruber, una delle poche Giornaliste in Italia. Una cifra decisa da «3 giudichesse femministe e comuniste», ha tuonato Berlusconi.
Che poi si lamenta tanto ma durante il Bunga Bunga ha mantenuto un harem fatto di olgettine, nipoti di presidenti ed ancora ex consigliere regionali. Cosa vuole che siano, perciò, alla ex moglie 36 milioni di euro all’anno quando per anni ha pagato gli alimenti, magari con più soldi spesi, a circa metà del palinsesto di soubrettine di Mediaset?
Non per il lavoro televisivo, sottolineo.
Ma la politica?
Per la candidatura come premier non se ne parla vista la credibilità che ormai gli viene attribuita (pari a zero), nonostante sia convinto ancora di essere in testa nei sondaggi. In un’altra nazione, credo. Ma forse nella selezione per i prossimi comici di Zelig ha maggiori possibilità di riuscita.
Del resto, la rete televisiva è la sua. E poi potrebbe continuare a parlare di politica con l’assessore Palmiro Cangini che sarà sempre personaggio di finzione (interpretato da Paolo Cevoli), ma di gran lunga più realistico delle farse e siparietti di Berlusconi che, giorno dopo giorno, ora dopo ora, siamo costretti ad assistere.
Così, quando i Maya secoli or sono hanno parlato di fine del mondo, forse si riferivano a questo grande ritorno.
Ed alla ospitata di Silvio ad Anno zero domani.
Da Santoro, Travaglio & company.
(In bocca al lupo, Silviè)
Ma torniamo alla frivolezza.
1) E’ cominciato il Pitti, se non l’avevate ben compreso dai 2.500 tweet e dai 3.000 stati su facebook. Con concorsi, vedi Kocca, che vengono retwittati manco fossero l’evento clou di Firenze. Oggetto? Un contest. Una borsa che, detto fra noi, non è neanche tutto sto chè. Io voglio sapere delle proposte, delle creazioni e quant’altro. Ecco, da chi è lì vorrei essere aggiornata su tutto questo. Seriamente però e non attraverso marchette di poco valore. Bocciato, perciò, fin dall’inizio Kocca che, forse, non ha ben capito il valore del Pitti. Diamo spazio a chi merita davvero (e di nomi ne avrei tanti, ma tanti davvero).
Non sono potuta essere fisicamente a Firenze, ma con il cuore sono là.
Buon divertimento a tutti.
2)
Molte di voi non lo conosceranno ma Cinderella’s sisters scritto da Dorothy Ko, è il libro che devo assolutamente avere. Tratta, neanche a dirlo, di scarpe
attraverso un excursus storico che inizia dall’antica Cina. Ed in questa opera, Dorothy Ko riesce ad esaltare il potere del tacco, senza soffermarsi troppo sul modello (se decollète o sandali)
, e sui fashion designers, (se D&G o Casadei)
, ma sul significato legato all’universo femminile. In cui quei cm in più diventano emblema di determinazione e potere per tutte le conquiste delle donne nel corso della storia. E non sono state certo poco.3) Non ho comprato niente per questi saldi.
E non sono malata.
Sono sempre la stessa. Almeno mi pare.
Perciò, e mi rivolgo a Zara, Bershka, Sisley, H&M e tutti gli altri brand sulla terra, la domanda è semplice quanto lecita: “Dove diamine avete nascosto tutte le collezioni autunno/inverno 2012 – 2013? Non siate i timidi, suvvia”.
(Con i vestiti, calzoni e scarpe di due epoche fa, poco ci faccio io).
marti
Glamour Marmalade




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